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Orario Uffici:
Antonio Bueno svolse gli studi artistici in Spagna e Svizzera. Nel 1937 fu a Parigi, dove espose al Salon des Jeunes; poi nel 1940 col fratello Xavier, si trasferì in Italia. Dopo un'esperienza post-impressionista, nell'immediato dopoguerra aderì alla lezione di Gregorio Sciltian eseguendo opere trompe-l'œil e, con Annigoni ed il fratello, partecipò al gruppo "Pittori moderni della Realtà". Sperimentatore accanito ed irrequieto, dopo queste esperienze portò avanti numerose ricerche: pittore astratto (1950-53) in concomitanza al suo lavoro di segretario presso la rivista Numero; neometafisico con la serie dei dipinti con pipe di gesso (1953-57); verista; materiologico sulla scia dell'Informale con una serie di impronte (1960-62); segnaletico e pop a metà degli anni sessanta; neodada e pittore visivo. Nell'eclettismo della sua produzione, restano noti al grande pubblico soprattutto le sue figure di busti e teste tondeggianti, ragazzi vestiti alla marinara, pompieri, reinterpretazioni di grandi opere della storia dell'arte, con caratteristiche tondeggianti e semplificate e neoteniche.
La definitiva consacrazione di Antonio Bueno avviene alla Biennale di Venezia del 1984, giusto pochi mesi prima della sua morte, quando egli era già gravemente malato: alla mostra presentò una serie di opere che rappresentano senza dubbio il vertice di tutta la sua produzione della maturità.
L’opera “Venditore di formaggio” di Antonio Bueno, uno dei maggiori esponenti dello scenario artistico del novecento in Italia, è un’opera che esprime, attraverso un’immagine poetica, tutta la sua raffinata ironia. Antonio Bueno, artista figurativo dalla riconosciuta eleganza, qui rappresenta un’immagine semplice con tratti poetici; é una scena di vita quotidiana capace di sprigionare emozioni e ricordi del nostro vissuto. Il soggetto, un venditore di formaggio con sembianze tondeggianti e morbide come nel suo stile, è rappresentato alle prese con un lavoro umile dalla forte umanità, che lascia trasparire un gesto essenziale, un racconto lento.
La bellezza di quest’opera risiede sostanzialmente nella sua semplicità: ha una vocazione universale a parlare e a trasmettere emozioni a tutti, dal collezionista esperto che sa riconoscere il tratto raffinato di Antonio Bueno al neofita, che si avvicina all’arte per la prima volta apprezzandone soltanto la visione estetica e l’immediatezza visiva. La scena è lieve, poetica; il venditore appare come una figura solitaria, dialoga con lo spazio circostante, lasciando anche intuire una sottile vena di ironia caratteristica dell’artista. È un’immagine che non stanca, che suscita calore e sottolinea un racconto umano e poetico.
Scegliere quest’opera significa scegliere un pezzo di Bueno che unisce alla sua qualità artistica anche una forte riconoscibilità e il suo valore culturale.
Antonio Bueno, infatti, è da anni al centro dell’interesse di critici e di collezionisti per la sua straordinaria versatilità e per la sua forte identità. In questo senso quest’opera “Venditore di formaggio” rappresenta una felice sintesi in cui, al forte impatto visivo, si aggiunge anche un aspetto elegante, ricco di significati.
E’ un soggetto considerato un capolavoro di delicatezza e di poesia visiva; il bambino vestito alla marinaretta, ritratto con le sue forme tondeggianti tipiche del linguaggio visivo di Antonio Bueno, è il simbolo dell’innocenza, della purezza e della calma. Le linee di quest’opera sono essenziali, pulite; il bambino ha uno sguardo dolce, un’espressione serena, il tutto è accentuato da una scelta cromatica tenue e delicata che sembra creare un’atmosfera sospesa nel tempo, quasi una realtà fiabesca. Ci si potrebbe soffermare a osservare e contemplare quel soggetto perché conquista lo spettatore. Un soggetto così semplice capace di mette in luce la capacità tipica di Antonio Bueno di trasformare soggetti che possono appartenere alla nostra quotidianità in immagini fortemente evocative, quasi simboli universali.
Il marinaretto, infatti, non è soltanto un personaggio ma è il simbolo di ricordi, del passato, di emozioni che evocano la nostra infanzia. Un’opera così elegante e raffinata costituisce, pertanto, una scelta ottimale non soltanto in termini di investimento, ma anche di inserimento dell’opera in ambienti moderni ed eleganti a cui volere dare toni intimi e raccolti. L’opera, adatta per collezionisti e appassionati, trasmette serenità e una calma senza tempo. Il Marinaretto rappresenta una delle opere più iconiche che rende unico lo stile di Antonio Bueno. Qui è rappresentata la sua grande abilità di riunire raffinatezza e semplicità, tratti lievi e delicati e forme rigorose. È un’opera che trasmette grazia ed eleganza e che saprà conferire ai vostri ambienti uno stile estremamente riconoscibile.
Antonio Bueno svolse gli studi artistici in Spagna e Svizzera. Nel 1937 fu a Parigi, dove espose al Salon des Jeunes; poi nel 1940 col fratello Xavier, si trasferì in Italia. Dopo un'esperienza post-impressionista, nell'immediato dopoguerra aderì alla lezione di Gregorio Sciltian eseguendo opere trompe-l'œil e, con Annigoni ed il fratello, partecipò al gruppo "Pittori moderni della Realtà". Sperimentatore accanito ed irrequieto, dopo queste esperienze portò avanti numerose ricerche: pittore astratto (1950-53)...
