DESCRIZIONE Guttuso, che assimilerà tutti gli insegnamenti pittorici del passato e rimarrà sempre fedele al Realismo, diventando a tutti gli effetti un rappresentante del Neorealismo. Acquatinta e acquaforte degli anni '80, firmata dall'artista a matita in basso a destra.
Quasi una doppia natura morta, questa Finestra con ramo, contraddittoria e inquietante, scandita da una luce violenta e da un compatto strato di acquatinta nera in controluce che separa i due piani. Un Guttuso più noto e uno inedito: il bel ramo secco sul limitare del campo visivo, offerto come una pietanza sullo sgabello sghembo è infatti un tema che il maestro ci ha reso familiare. E lo stesso ramo raggrinzito si adagia sul panno bianco che sembra carta, acceso di un nitore dirompente che né il segno inciso e netto dell’acquaforte, né le dense ombre di acquatinta riescono a contenere. Alle spalle invece l’immagine appare inconsueta, le due finestre, comprimarie in netto contrasto con la natura senza vita sul ciglio del foglio, tacciono sulla parete come malinconici paesaggi dipinti. È l’acquatinta che colora i verdi, si dispone sul prato chiaro come scossa dal vento, fa vibrare le superfici immobili e gravi delle finestre come fossero vive, a rendere l’atmosfera irreale. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un’opera che pur contenendo tutti gli elementi che fanno di Guttuso un pittore del reale, ci consente di scorgere al loro interno la misura di memoria, e un’intenzione metaforica che spesso sostanziano il lavoro dell’artista siciliano.
Opera pubblicata sul catalogo “Renato Guttuso | opere grafiche dal 1983 al 1987”, a cura di Renato Cardi e Luca Mereghetti, edito da “Maestri incisori s.r.l.”, distribuito da “Plumelia”, p. 68.