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Immersione dalla storia al contemporaneo

Quando pensiamo al mare e all’arte insieme non si può che immaginare un connubio quasi perfetto. Il mare è già arte in sé, senza bisogno di essere rappresentato, ma se la mano di grandi artisti lo dipinge su tela allora il risultato è qualcosa di veramente magico. Il mare è un soggetto che sin dalla storia vediamo già come protagonista di opere di grandi pittori come Van Gogh, Monet, Turner, Gauguin. Essi furono ispirati dalle movenze del mare, dai colori, dalle emozioni che questo suscitava in loro; rappresentazioni che vanno dal mare in tempesta, al mare in una piena giornata d’estate, sfumature di colori dal verde, al blu, al turchese.Che siano quadri moderni astratti o più realistici sono tantissime le tecniche espressive che potremmo elencare riguardo le opere che rappresentano il mare. Ma cos’è che porta un artista a voler rappresentare il mare? E come mai così spesso lo ritroviamo come protagonista di quadri a partire dalla storia fino ai giorni nostri?

Uno degli artisti più famosi della storia del 900 e che ancora oggi mantiene viva la sua fama è Vincent Van Gogh. Egli rappresentò il mare mantenendo vive le sue caratteristiche pittoriche che lo contraddistinguono dagli altri artisti. Ho voluto scegliere tra le sue opere “Il mare e Les Saintes Marines” 1888 , perché mi lascia quella sensazione di pensare che Van Gogh avesse voluto dipingere una parte del suo IO, che non si può descrivere come un mare in tempesta ma neanche in profonda quiete. Potrei paragonare le movenze delle onde rappresentate da Van Gogh in questo dipinto all’emozioni che si provano quando ci si sta innamorando, quelle sensazioni di movimento nello stomaco, le famose farfalle, il tutto mischiato a quella sensazione di splendore, felicità mista ad ansia. E’ proprio ciò che suscita questo quadro guardandolo, grazie ai suoi colori vivi e lucenti, come quando si guarda il mare in una giornata soleggiata d’autunno. Chissà magari anche Van Gogh quando dipinse quest opera aveva il mare dentro di sé e la luce negli occhi per qualcuno/a.

In opposizione alla luce, alla quiete e alle sensazioni positive che abbiamo sopra citato con Van Gogh, abbiamo un’opera di un altro grande artista della storia, William Turner, appartenente al periodo romantico. L’opera che ho scelto di questo pittore è “il mare in tempesta”, sì perché il mare per quanto stupendo è anche incredibilmente spaventoso, misterioso, cupo. Ed è forse ciò che voleva dirci il nostro l’artista con quest'opera? Egli sicuramente sentiva se stesso intrappolato dentro una tempesta nera e buia d’emozioni, esattamente come noi possiamo sentirci intrappolati all’interno delle nostre vite alle volte monotone, buie, altre volte quasi disperate, e puntualmente pensiamo di non farcela, ma alla fine proprio come il mare in tempesta ritorna calmo, anche noi torniamo a vedere il sole. Lo stesso Turner lo ha dimostrato con altre sue rappresentazioni che non citeremo, in cui il mare lo si vede tornare sereno accompagnato da un magico tramonto.

Ma non soffermiamoci solo sulla storia passata, anche oggi la tradizione di guardare il mare e lasciarsi trasportare da esso per dipingere meravigliose opere, non si è persa. Ne sono la prova meravigliosi dipinti di pittori dei nostri giorni come Gianni Mattò, Must, Faccincani, Guccione, che non hanno davvero nulla da invidiare ai nostri amati artisti della storia. Prendiamo ad esempio l’opera di Faccincani “Tre vele all’orizzonte e luce a Santorini”, guardate quest opera e ditemi se non vorreste trovarvi su quel meraviglioso balconcino a sorseggiare un caffè freddo in una calda sera d’estate in Grecia, mentre ammirate il mare e vi perdete nel tramonto. Questo quadro credo che non possa rendere meglio ciò che il mare regala anche solo alla sua vista, quella sensazione di pace, serenità, con i suoi meravigliosi colori luccicanti, con quello stupefacente riflesso del sole che tramonta su di lui. Forse tutti vorremmo che la nostra anima si riflettesse sempre in quest’immagine di assoluta e immensa serenità.

In analogia a ciò che è il mare con le sue mille sfumature, abbiamo l’animo umano inondato dalle emozioni, un giorno la pace, un altro la tempesta in cui sentiamo inquietudine, solitudine, tristezza, nostalgia e tutto ciò è ben espresso ancora oggi con opere come “Le linee del mare” di Guccione. Questo quadro è quasi statico all’apparenza, ma se ci si sofferma ad osservarla per un po' ci si sente immersi in quell’intenso blue, quasi intrappolati. Come quando in una giornata grigia d’inverno ci si sofferma a guardare il mare, grigio, mosso, quasi triste, ed è lì che risale tutta la nostalgia e la solitudine dell’uomo, è lì che si ritorna a rimuginare sul passato, su ciò che è stato o ciò che sarà, abbandonati al senso di tristezza e con un velo di malinconia per qualcosa che a volte non si sa neanche riconoscere cosa sia.

Ma non è finita, abbiamo anche artisti molto particolari, che rappresentano il mare in contesti molto diversi da ciò che ci si aspetta. Un esempio è il pittore contemporaneo Gianni Mattò, egli ha sempre rappresentato scene di mare, come se fosse stato sin dal principio rapito da esso. egli ha rappresentato scene anche di pesca come la scena della tonnara, dando un senso di drammaticità a queste opere con l’uso dei colori scuri prevalenti. L’opera che citerei in questo caso è “mattanza ricca” che è di dimensioni grandissime e dipinta ad olio. Questa è la rappresentazione della pesca in mare in tutta la sua drammaticità, chissà perché mattò rappresenta ciò nella sua scelta di raffigurazione del mare, nelle sue opere vedo un po' di storia particolare delle città e paesini del sud, ma anche molta emotività, un legame tra la soffrenza di pesci che vengono pescati e ciò che essi suscitano in lui. Direi che le opere di quest artista le descriverei con le parole: inquietudine e dinamicità

Alla fine di questo percorso che abbiamo cercato d’analizzare, non è forse quest analogia tra il mare e l’animo umano che porta tutti gli artisti dalla storia ai nostri giorni, a rappresentare il mare in tutte le sue forme? Forse l’uomo in generale e l’artista in particolare, si sente trasportato da quelle onde e riesce tramite esso a far venir fuori le sue emozioni, perché basta guardare la potenza del mare per suscitare in chiunque di noi mille sensazioni contrastanti e immenso e incredibile fascino. Il mare fa parte di noi, sappiamo che ciò che l’uomo ha sempre bramato è vivere quell’eternità che proprio il mare rappresenta, esso serve per ricordarci che siamo parte di un mondo e un qualcosa molto più grande, e agli artisti forse piace non dimenticarlo. In conclusione citerei una famosa frase che secondo me descrive perfettamente ciò che la vista dell’orizzonte sul mare riesce a suscitare nell’anima dell’artista:

“e il mare concederà a ogni uomo nuove speranze, come il sonno porta sogni”

Cristoforo Colombo

written by Alessia Testai 

Studentessa laureanda in scienze della comunicazione per le culture e le arti, è tirocinante presso centro d’arte Raffaello. Ha maturato una grande passione per la storia dell’arte contemporanea che vorrebbe approfondire, per integrarla ai suoi studi di comunicazione e magari poter lavorare in musei o mostre al conseguimento dei suoi studi.

 

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