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Inquietudine, inconscio e sogno nell'arte di Dario Schelfi

Dario Schelfi è l’inventore, più o meno consapevole, di un nuovo codice espressivo in ambito pittorico.

Il suo linguaggio, lungi dall’essere allineato all’ortodossia della composizione e della rappresentazione, racconta, in primis, una libertà emotiva che consente all’artista di offrire generosamente all’osservatore spaccati del proprio mondo interiore, svelandone i tormenti, gli scatti di gioia, i momenti di riflessione e contemplazione.
Istinto è la parola chiave per descrivere il suo approccio creativo: il tratto rimanda a emozioni ataviche e primordiali, che suggeriscono il bisogno primario di comunicare, collocandosi però in una sorta di “altrove” che non sembra possedere specificità temporali né tantomeno geografiche.
Una complessità che svela l’intima contraddizione nell’anima di Dario Schelfi: di professione avvocato, dipendente della pubblica amministrazione – avvezzo, dunque, alla burocrazia e alle regole – con un magma emozionale che si frammenta in modo esplosivo nell’atto della creazione artistica.

“NATURA SILENTE”: LA POTENZA DEL DIALOGO TRA ARTISTA E OSSERVATORE

La sua recente personale tenutasi al “Centro d’arte Raffaello” – la quarta, per esattezza – testimonia la sua evoluzione umana e stilistica, rimanendo però fedele allo stile, estremamente originale, a cui ha abituato il suo foltissimo pubblico di ammiratori e curiosi.
“Natura silente” è una riflessione dell’interiorità dell’artista, un dialogo tacito e potente con l’osservatore.
Un racconto intricato e suggestivo tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda, fondato sull’essenzialità, la profondità e l’autenticità.
Le sue opere hanno ridefinito l’idea stessa di comunicazione visiva con lo spettatore: per entrare nel mood di Dario Schelfi, non occorre “capirle” bensì “viverle”.
Qualsiasi tentativo di razionalizzazione e di incasellamento è vano con la sua arte primitiva e irrazionale, dove dominano l’inconscio, il sogno e la narrazione caotica, più che canonica.
Dario Schelfi rifiuta qualsiasi forma di ambiguità espressiva, pur non prestandosi affatto alla linearità.
Le sue opere inchiodano lo spettatore a sondare una dimensione sospesa tra ciò che è irrisolto e ciò che è immaginato, liberandolo dal fardello delle spiegazioni logiche, dei messaggi, delle implicazioni morali.
Eppure, la sua pittura il senso ce l’ha eccome: partendo dal personale, l’artista approda all’universale utilizzando il colore come strumento narrativo.
Se Dario Schelfi fosse uno stilista, le sue modelle in passerella non indosserebbero monili: nella pittura, procede per sottrazione, depennando linee ed elementi grafici che potrebbero condurre a un’interpretazione oggettiva del reale.

UNO DEI NOMI CONTEMPORANEI PIÙ SIGNIFICATIVI DEL “CENTRO D’ARTE RAFFAELLO”

“Fuoco, cammina con me”, sembra dire in alcune sue opere parafrasando il regista David Lynch: entrare nel mondo dell’artista significa lasciarsi avvolgere da emozioni cromatiche rutilanti, magnetiche, dominanti.
“In Natura silente”, la sua quarta personale al “Centro d’arte Raffaello”, di cui rappresenta uno dei nomi contemporanei più innovativi e significativi, Dario Schelfi interpreta a modo suo il rapporto con il Creato.
La sua personalissima ricerca adotta un nuovo angolo visuale, spostandosi per ampliare l’ampiezza dello sguardo.
Ogni particolare rivela un quid irripetibile, un insondabile moto dell’anima, in una felice coincidenza tra tecnica ed emozione.
Se è vero che Dario Schelfi, nel movimento fisico che accompagna l’atto creativo rimanda all’action painting di Jackson Pollock, è altrettanto acclarato che il suo stile originale non è l’esito di alcun modello ispirativo riadattato.
La pittura di Dario Schelfi è Dario Schelfi: traboccante di umanità e verità, priva di un qualsivoglia retropensiero, concepita per scuotere, non per piacere a tutti i costi.

Written by Marianna La Barberaa

Responsabile dell'ufficio stampa del "Centro d'arte Raffaello, è una giornalista professionista. 
Cura la comunicazione esterna per diversi enti, pubblici e privati, associazioni di categoria e sindacati, anche in ambito nazionale. 
Oltre all'arte, ama la musica, il cinema, la critica cinematografica e musicale e la letteratura anglosassone

 

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