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Intervista a Navarra

Sei un artista con un percorso di vita fuori dall'ordinario. Parlaci di te.

Sono figlio di ragazza madre, a tre anni sono stato affidato ad un collegio e dopo aver girato in vari istituti, sono arrivato alla città dei ragazzi di Roma a dieci anni. Questo istituto è stato fondamentale per la mia formazione. A tredici anni mi hanno assegnato una stanzetta tutta mia per poter dipingere...praticamente il mio primo studio, dove avevo un bel quadro da cameretta.

In quegli anni inizi a conoscere anche la musica...

Sì, esatto. Ho imparato a suonare il clarinetto e il sax nella banda musicale della stessa struttura, e poi anche chitarra e batteria. 

E lo sport? È stato per te un valore altrettanto importante 

Sì! Ho raggiunto un buon livello nel calcio e mi sono cimentato anche nel tennis e nel nuoto, in particolare nei tuffi dal trampolino.

Quando inizia il tuo percorso artistico a livello professionale?

Diciottenne, diventato maggiorenne, sono andato a vivere da solo. Dipingevo già quadri di livello ed ho iniziato anche una buona pratica nel campo della ceramica. Così ho iniziato a collaborare con piccole gallerie d'arte romane e lavorando come ceramista in vari laboratori della città riesco a mantenermi e a pagarmi gli studi accademici.

Poliedrico e intraprendente hai raggiunto subito degli ottimi risultati...

A ventiquattro ho deciso di aprire un'azienda nel campo della ceramica e, nell'arco di soli due anni, il mio piccolo laboratorio è diventato una fabbrica con quindici dipendenti e un ottimo fatturato. Ma mi mancava troppo la pittura, sentivo il suo forte richiamo. Il sacro fuoco dell'arte cominciava a farsi sentire sempre di più e, anche se l'azienda era in espansione, decido di chiuderla e abbandonarmi completamente all'arte.

Quindi per te comincia una nuova avventura?

Sì, ho accettato un lavoro commissionato a Parigi e lì mi sono fermato per altri tre mesi, dove oltre a visitare musei e pinacoteche, ho fatto anche l'esperienza che mi aveva sempre affascinato, l'artista di strada.

La tua fame si esperienze e il tuo temperamento intraprendente ti spingono a rientrare in Italia...

Esatto! Rientro in Italia e mi stabilisco a Rimini. Qui ho cominciato la mia carriera da pittore, a vendendo i miei primi quadri alle gallerie e frequentando i salotti di viale Ceccarini a Riccione. Ho avuto l'opportunità di confrontarmi con altri pittori, scultori, musicisti e letterati, giovani emergenti con lo sguardo fisso e teso al futuro come me. Oltre all'arte a Rimini trovo anche l'amore con una ragazza siciliana e, dopo tre anni, decido di trasferirmi con lei a Nicosia. Oggi siamo sempre insieme con i nostri tre figli.

Hai una bella storia da raccontare, travagliata, intensa. Cosa rappresenta per te l’arte?

Praticamente è stata una parte di me fin da piccolissimo. Non so dirti quando l’ho scoperta, né quando ho iniziato a studiarla perché già all'età di quattro anni istintivamente manipolavo qualsiasi materiale plastico che mi capitava nelle mani. Ad esempio alle elementari davo chiari segni di spiccata affinità col disegno e la colorazione. Ho dipinto il mio primo quadro ad olio a otto anni. Da quel momento la pittura è il mio costante e principale interesse.

Da cosa ti lasci ispirare?

Segno, suono, pensiero... se presi nella loro forma espressiva primordiale sono tre entità astratte, ma l'uomo evolvendosi a saputo trasformarle in arti specifiche e superiori...pittura, musica, letteratura! Sono affascinato dall'idea di riuscire a fare coesistere contemporaneamente e in compenetrazione queste tre arti in una sola entità espressiva, nel nostro caso attraverso la pittura poter esprimere anche concetti musicali e letterari.

Quali tecniche prediligi?

Sono interessato prevalentemente agli aspetti comportamentali del segno, e quindi il di..segno, la fonte dalla quale attingo per sviluppare la maggior parte delle mie opere. Uso il segno in modo netto, deciso, e diviso. 

Tu sei considerato un maestro del divisionismo contemporaneo. Lo applichi ai tuoi paesaggi, alle nature morte, adesso anche agli astratti...

Il segno, per me, è in bianco e nero soltanto in minima parte. Lo preferisco prevalentemente colorato, punti e linee di colore puro, che alternandosi e articolandosi danno vita a movimenti che possono manifestarsi ora astratti, oppure figurativi. È all'interno di un percorso pittorico divisionistico che cerco le espressioni, usando se necessario ogni materiale utile alla realizzazione di un'opera...pittorica o scultorea che essa sia.

E adesso una novità bolle in pentola... un progetto in esclusiva con la nostra galleria. Puoi anticiparci qualcosa? 

La nostra ventennale collaborazione continua. Dopo aver realizzato diverse mostre personali dedicate ai paesaggi e alle nature morte, oggi cedo il passo ad una nuova visione. La mia visione divisionistica mantiene la stessa esecuzione, ma in un percorso in continua evoluzione.Le regole scientifiche e le norme che regolano il colore sono i suoi fondamenti, i punti di partenza verso un divenire in cui l’istinto rimescola le carte. La mia ricerca, lo studio delle regole che governano l’arte, sono presenti in ogni lavoro, leitmotiv di ogni mostra. I punti e le linee, attraverso il colore, adesso possono esprimersi liberamente in uno stile astratto frutto di un approdo recentissimo. 

Quindi c’è una mostra in cantiere..

Sì...ho il piacere di presentare, per la prima volta a Palermo, i miei quadri astratti materici (tecniche miste su tela o tavola) raccontati nella mostra “Congiunzioni | tra astratto e reale” che aprirà le sue porte il 16 ottobre 2020. Infine, ma non meno importante, sarà stampato il catalogo che oltre a raccogliere le mie ultime opere astratte presenterà tutto il mio percorso artistico compresi i paesaggi e le nature morte, proprio a suggello della nostra ventennale collaborazione.

written by Sabrina Di Gesaro

Cura la direzione artistica della galleria Raffaello da oltre 25 anni. Al suo attivo l’organizzazione di mostre personali dal respiro internazionale tra cui Joan Mirò nel 2000 e Pablo Picasso nel 2001, esposti per la prima volta a Palermo. Ha creato una collana di cataloghi d’arte Raffaello e promuove i giovani talenti dell’arte contemporanea.

 

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