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La disposizione lineare di più opere d'arte

La linea su cui disporre le tele può essere orizzontale, verticale oppure composizione geometrica. L'allineamento dei dipinti non cambia sia in base al soggettto: che esso sia un quadro moderno astratto o un quadro classico per soggiorno, la disposizione a parete richiete una grande attenzione.

L'allineamento orizzontale prevede la sistemazione dei dipinti lungo una linea superiore o inferiore indipendentemente dalla loro forma o dimensione. Il riferimento può essere il pavimento, il piano di un mobile o una decorazione murale. Dopo aver stabilito l'altezza corretta che, solitamente, e a filo dello sguardo, ossia a circa 170 cm dal piano di calpestio, si individua una linea Immaginaria attorno alla quale disporre le opere, alternando quelle di dimensioni più grandi a quelle più piccole. Se lo spazio disposizione lo permette, si possono impostare due o più righe di quadri, con una minima distanza uguale per ogni opera, per ottenere un'unica, grande composizione grafica.

Nel caso di più quadri impostati sul linea base, le opere vengono ordinate al di sopra di un asse creando un basamento percepibile adocchio nudo. Allo stesso modo le opere disposte secondo una linea superiore vengono ordinate al di sotto dell'asse, come se le stesse fossero appese ad un filo. È il caso di un'architettura che viene sottolineata privilegiando la linea principale, come in presenza di un soffitto ribassato con la luce a scomparsa. I quadri più grandi sono solitamente posizionati al centro in modo da non creare squilibri di forme e delineare un preciso punto focale. Utilizzando la linea centrale ogni quadro viene appeso rispettando un tracciato orizzontale immaginario che passa per il centro: non verrà più delineata una corda superiore o inferiore ma Restituito comunque un ordine nella posizione. L'altezza della linea dal pavimento resta 170 cm. Questo sistema è utilizzato ordinariamente nei musei ed è pratico con elementi di dimensioni diverse.

Nell'allineamento verticale i quadri sono disposti lungo un asse centrale e possono arrivare ad occupare l'intera altezza della parete. Questa disposizione, che in linea generale si applica per superfici prevalentemente strette e lunghe, è adatta ad essere inserita tra due elementi architettonici quali colonne, porte e finestre oppure tra elementi di arredo che lavorano a coppie, come divani o librerie. Le forme che lavorano meglio in questo spazio sono quelle di larghezze similari; le immagini scure sono ideali per la pareti limitrofe a fonti luminose, poiché bilanciano il chiarore senza sforzare l'occhio alla lettura dell'immagine. La composizione verticale sfrutta due principi fondamentali da un lato la peculiarità degli occhi umano che tende sempre a congiungere con una linea immaginaria: lontani, dall'altro il raggruppamento ideale in un punto della parete che lascia spazio attorno.

Ultima ma non meno importante la composizione geometrica. I quadri si adattano ad una forma circolare, rettangolare o quadrata, in modo che gli angoli esterni disegnino il perimetro di questa forma immaginaria e siano collocati ad una distanza più o meno regolare l'uno dall'altro. Le opere vengono disposte in modo da creare una forma, una specie di quadro di quadri.si utilizza quando si ha una parete estesa, completamente libera oppure in presenza di cornici di piccole dimensioni, facendo attenzione a trovare un ordine nella disposizione, per evitare un effetto caotico: affiancando soggetti similari nella gradazione cromatica, nel soggetto o nella tipologia di cornice si generà un'immagine più coesa. Un caso particolare e quello dello schema blocco, che infatti zar lo schema gruppo affiancando quadri in maniera regolare e spazi identici tra loro. Questo tipo di disposizione presume che le dimensioni della cornice siano sempre le stesse in modo che le forme risultino in perfetta simmetria tra loro.

written by Giulia Grillo

da: L'opera  d'arte nell'architettura d'interni, collana "i Manuali", 2018, 120p., brossura,  ERGA edizioni

 

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