DESCRIZIONE La Ginnasta (1983), acquaforte, acquatinta e puntasecca, su rame, 69,5x49,5 cm, stampa a cinque colori su Carta Magnani 71X99,5 cm, tiratura 98 esemplari, XXV prove d’artista numerate da I a XXV e 25 Hors Commerce numerati da 1 a 25 H. C. a cura di Stampa Vigna Antoniniana Stamperia d’arte.
La “ginnasta” è soltanto un’immagine che ha infranto il velo di acquatinta ed è sbucata fuori prepotente, in sogno. È lo stesso Guttuso a dircelo: è scritto nelle soluzioni tecniche e linguistiche di cui la composizione si forma unendole in modo magistrale. C’è il Guttuso disegnatore che ripensa e ritrova sé stesso, lo scopriamo ad indugiare sui tratti che annodano i capelli. Un intrico di segni che la puntasecca incide profondamente e che il maestro muove, dipana, intreccia; rapidi come rapido è il movimento della mano, fatta esperta dall’ assiduità con il mezzo incisorio. Eppure i capelli non sono il centro della composizione, quel “furore disegnativo” che ne caratterizza il tratto si chiude in sé stesso, ed in sé si esaurisce. L’acquaforte disegna il corpo della donna con tratti leggeri e sottili, la puntasecca accentua i contorni, la stacca con forza. Il solco profondo e slabrato della puntasecca scava la lastra, e l’inchiostro si assorbe e sfuma morbidamente. Ma anche il corpo della donna,energico, di grande forza spressiva, modellato dai grigi ad acquatinta, non è centro della composizione. C’è qualcosa di più intenso che stabilisce l’unità del tutto. È il fondo di acquatinta su cui l’immagine si posa. Di un’intensità luminosa rara, vibrante, enigmatica, fatta di trasparenze e di profondità, questo sfondo silenzioso evoca la figura riscattandone l’apparente facilità.
Opera pubblicata sul catalogo “Renato Guttuso | opere grafiche dal 1983 al 1987”, a cura di Renato Cardi e Luca Mereghetti, edito da “Maestri incisori s.r.l.”, distribuito da “Plumelia”, p.12.