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La Maternità e il concetto di "Donna"

Il tema della maternità ha da sempre affascinato gli artisti regalandoci una bellissime opere che oggi divengono un quadro per la camera da letto o un prezioso quadro per il soggiorno. Che sia sacro o che sia profano l'immagine di una mamma con bambino ha quel mistero che sa di tenerezza, di infinito, un ricordo conscio ma ormai sbiadito. Nell’arte l’amore materno è anche metafora di valori e sentimenti intrinseci all’uomo. Come quello verso Madre Natura che genera ogni cosa o anche verso “mater” simbolo di fierezza e protezione che incarna l’ideale di Patria e civiltà.

Le opere d’arte attraverso cui gli artisti hanno affidato all’immagine della maternità il compito di trasmette sentimenti fondamentali sono tante. Emblematica la Madonna del Parto di Monterchi di Piero della Francesca, in cui la maternità è simbolizzata dalla lunga apertura nel tessuto blu della veste tesa sul ventre della Vergine, una soglia che lascia presagire l’epifania della nascita. Si attua con essa quell’inafferrabile fenomeno che consente alla specie umana la sua continuità nella storia, pur azzerando, a ogni nascita, ogni sapere. La materia che genera e pensa se stessa rimane il più grande mistero delle nostre vite coscienti e, in questa ricerca di senso, si annodano i fili segreti che legano la continuità della vita e la continuità del sapere.

Quando si affronta il tema della raffigurazione della maternità nell’arte è necessario partire da questo assunto: nessun gesto artistico, come nessun comportamento, avviene nel vuoto, ma tutto accade dentro a una cornice culturale condivisa che gli dà senso; concorre esso stesso alla ridefinizione dei limiti della propria cultura e, allo stesso tempo, si inserisce entro tali confini. Ogni opera d’arte nasce così all’interno di una sequenza nel sistema dato e ne prosegue il disegno, rispondendo a quesiti irrisolti e generando nuove domande.

Nel Novecento, superate le certezze positiviste, si inizia a prendere atto di quanto siano conflittuali le relazioni tra forze contrastanti. All’interno di questa cornice la maternità non costituisce più la rappresentazione positiva di un evento naturale o la metafora dell’incarnazione di Dio nell’uomo; assume invece un carattere umano nel quale la silente accettazione della Vergine lascia il posto alla scelta della donna: la gravidanza come scelta possibile e non come dovere; la maternità come desiderio del singolo e non come bisogno della specie.

Come ogni diritto, anche la parità tra i sessi non si conquista mai una volta per tutte. Ineludibile, dunque, la lettura del tema anche come rivelatore di questioni di genere, non solo perché la maternità è un’esperienza della vita della donna e quindi un soggetto femminile, ma perché, per secoli, è stata rappresentata da uomini. L’arte, infatti, è sempre stata appannaggio maschile e maschili sono i suoi valori di riferimento. Nell’arte l’iconografia della Maternità rivela le dinamiche del potere, la tipologia delle fedi, i rapporti di affetto, amore, forza, stabilità, accettazione, ribellione e pietas. Per questo, oggi il corpo della donna, offerto sull’altare del tempo, si scopre incapace di dare inizio a ciò che ontologicamente gli appartiene di diritto: la procreazione e la continuità della vita.

La donna del nostro tempo non è più solo moglie e madre, ma lancia la sua sfida al sistema ribellandosi come procreatrice, cercando la totale indipendenza della propria vita sessuale da ogni categoria di ordine etico religioso.

written by Giuseppe Carli

Curatore e critico d'arte impegnato nell’organizzazione di mostre ed eventi culturali, con partner privati ed istituzionali come l'Assessorato regionale ai Beni Culturali e dell'identità siciliana- Dipartimento regionale dei Beni Culturali e dell'identità siciliana - Soprintendenza per i beni culturali e ambientali. Scrittore attivo per la Edity Edizioni, Glifo Edizioni, Maretti Editore.

 

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