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Oltre il bianco

Il bagno come luogo dello spirito, (oltre che luogo del corpo). Il bagno quale rigeneratore di energie psichiche, (oltre che attivatore di benessere fisico). Quindi non solo semplice, freddo luogo per la pulizia e l’igiene. Ormai da tempo il benessere, il relax fisico, la cura, la meditazione, passa proprio da lì. 

Il bagno nella nuova cultura emergente, oltre la new age, propone dinamiche e scenari assai sofisticati di gusto minimalista o barocco, etnico, classico, moderno o di tendenza. Spesso rimane un saggio di applicazione di variegato tipo, combinazione di stili e decori, come l'inserimento di quadri moderni astratti, ma sempre espressione di chi lo vive rispecchiandone personalità e gusto. Dal bagno passa tutta l’attenzione che in una abitazione vi è al particolare. Si diceva un tempo: “Vuoi conoscere veramente chi hai davanti? …quando sarai a casa sua chiedigli di visitare il suo bagno!”. In fondo nel detto è concentrato tutto il sapere degli antichi, ed a pensarci bene l’importante verità manifesta la necessità di porre la dovuta attenzione a questo ambiente. E’ dunque un ambiente cruciale, topico dell’abitare, del quale architetti ed interior designer hanno fatto un proprio punto forte di progetto compilando cataloghi sempre più ampli con prodotti sempre più sofisticati per design e qualità tecniche, per forma e funzione.

Sin’anche il lessico in questi ultimi anni sembra aver scelto un nobilitato termine, sala da bagno (dal francese salle de bains) , a significare l’intento di ritenerlo un ambiente al pari dell’ingresso o della zona pranzo dove privato e intimo si propongono quale “quotidiano” da dare in pasto agli ospiti. 

Così il piccolo bagno degli anni ‘30, lentamente negli anni ’50 diventa il muto testimone della nostra corporalità, attraverso il costume del tempo. Come non ricordare nel 1955 la splendida Marilyn Monroe che, nel film “Quando la moglie è in vacanza”, immersa in una vasca piena di schiuma rivendicava il piacere dell’ozio proponendosi giocosa a recuperare la sua quiete. In seguito gli anni ’60 e ’70 vedono il bagno uscire dai temi soliti, compaiono le prime poltrone e consolle da trucco, l’ambiente si espande ed apre a nuove funzioni, sono gli anni che vedono pubblicate nelle riviste scene di vita quotidiana fatta di ricche colazioni e lunghe letture all’intorno dei sanitari. Compaiono i sanitari colorati, dal verde bottiglia al giallo paglierino, dal marrone al caffè e latte.

Gli anni ’80 rimangono i tempi più colorati, scacchi e quadretti bianchi e rossi, policromie variopinte come un giardino fiorito, glicini ed acanti a decoro di amene mattonelle arrabbiate per essere così mascherate. Sono i tempi dell’incontro con la natura che ignora il chiaroscurato candore degli specchi fumè appena scomparsi.

Anni ’90, una sorta di boom stilistico, i nuovi materiali la fanno da padrone, pietre composte, vetri, acciai, forme alternative, diversità cercate. Alti, bassi, tarchiati, filiformi o stilizzati e piatti, piccoli o grandi, i nostri sanitari ritrovano il candore del bianco; le rubinetterie … gli accessori … le luci … un mondo continuamente in evoluzione e ricerca tecnologica prepotentemente in scena. Il “mondo bagno” si è così arricchito di ogni cosa.

Mentre in questi ultimi anni, il bagno è divenuto un luogo a sé, ricco di stimoli e culla di varie attività. Oggi infatti questo luogo è identificato come quello ove più curare sia la propria mente, sia il proprio fisico, il proprio stato d’animo e non solo. Così osserviamo “location” sempre più sofisticate e complesse, minimal-sintetiche(per alcuni versi), higt-tecnology (per altri); condensati di riferimenti salutistici e naturali.

… Ma se il bagno siamo noi … noi, cosa cerchiamo nel bagno?

In questo tempo, sicuramente è da condividere la scelta del bianco per i sanitari, poiché esso è la somma dei tre colori primari, quindi simbolo di sintesi, di totalità, benché un “non colore” diviene in un certo senso più che un colore potendo inoltre con esso accostarsi ogni cosa, senza vincoli nelle scelte successive.

Certamente la sala da bagno deve essere preziosa, non specificatamente per la qualità delle cose poste al suo interno, ma per l’intensità con cui queste debbono essere scelte. Operare un’attenta selezione significa riconoscersi in taluni oggetti ed accessori, scegliere il giusto rivestimento o negarlo preferendo (forse) le nude pareti, deve comportare una specifica volontà da ritrovare quotidianamente; deve potersi esercitare un particolare principio di possesso su ogni dettaglio, sentirlo proprio e nulla deve essere lasciato al caso, nemmeno nel caso delle riviste da leggere. 

Potere disporre di ampi spazi, può generare una sequela di scelte strategiche che permettono di configurare l’ambiente con gli usi della famiglia o del singolo , doppi lavelli, compresenza di doccia e vasca, per i più fortunati la sauna o il “fitness-corner”, diventano così il segno di quel benessere di cui dobbiamo nutrirci per tornare in pace con il nostro corpo e liberare la nostra mente.

Tutto questo deve esser posto in un giusto equilibrio di materiali e di colori che oltre il bianco citato non sia una banale e superficiale scelta per categoria ai due grandi gruppi cromatici: colori caldi o avanzati, che corrispondono ai processi di assimilazione di attività e d’intensità, e i colori freddi o retrocedenti, che corrispondono ai processi di disassimilazione, di passività e di debilitazione. 

Il colore usato deve essere muto specchio della propria personalità con tutte le sue sfumature; facendo riferimento alla psicologia di Jung, che letteralmente dice: “La coordinazione dei colori con le rispettive funzioni varia da individuo ad individuo. Però, può esserci una regola generale…, il colore azzurro (colore dello spazio e del cielo limpido) è il colore del pensiero sereno; il giallo e con esso le sue sfumature (il colore del sole che viene da lontano, sorge dalle tenebre come messaggero della luce e scompare nell’oscurità) è il colore dell’intuizione, cioè, di quella funzione che illumina istantaneamente le origini e le tendenze degli avvenimenti; il rosso (il colore del sangue palpitante e del fuoco) è il colore dei sensi impulsivi ed ardenti; il verde, (il colore delle piante terrestri) rappresenta le dedizioni percettive dell’essere.”

La citazione permetterà una costruttiva riflessione, magari spunto per i prossimi lavori da iniziarsi dopo l’ultimo snervante flessibile rotto che ha allagato la casa.

written by Walter Angelico

Emanuele Walter Angelico, architetto PhD, si laurea a Palermo dove vive e lavora – è docente in Architettura e si occupa di tecnologie e di design. Completano la formazione e figura di Ricercatore/Progettista una intensa attività di partecipazione a Convegni Nazionali e Internazionali, unitamente alla pubblicazione di articoli e saggi su volumi e riviste di settore.

 

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