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Orario Uffici:
Taluni andamenti di forme che Guttuso conosce, che da sempre scorrono dalle sue mani a fogli e tele, tornano in questa nuova lastra quasi accavallati l’uno sull’altro. Sono quattro donne eppure è una sola; sono strette l’una all’altra quasi a sfiorarsi, eppure ciascuna ignora la presenza di quella che ha accanto. Non c’è in Guttuso nessun intento narrativo, nessun episodio è presentato alla lettura dello spettatore, ma le donne si inseguono sulla superficie del foglio come su un quaderno di studi, appunti per le grandi composizioni cui l’artista lavora. Dunque, come è caratteristica degli studi, ciò che qui interessa Guttuso è seguire lo svolgersi dei segni sino a che si ricompongono in una sintesi che li traumi in immagine compiuta. Così di volta in volta vengono risolti nuovi problemi, si indugia in nuove anse e nuove ombre, mutano la direzione e l’effetto della luce. L’acquaforte traccia delicatamente contorni e linee interne che poche battute d’acquatinta colorano appena; o gioca libera sulle masse intricate di capelli che da sempre in Guttuso sono elemento tipicamente ed esclusivamente grafico. Acquatinta e acquaforte del 1986.
Opera pubblicata sul catalogo “Renato Guttuso | opere grafiche dal 1983 al 1987”, a cura di Renato Cardi e Luca Mereghetti, edito da “Maestri incisori s.r.l.”, distribuito da “Plumelia”, p. 42.