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Con Arte Naif si intende un modo espressivo dei primi anni del Novecento che interessa varie correnti artistiche: non si tratta infatti di una vera e propria corrente o movimento artistico, ma un genere di arte ‘popolare’ che solitamente non è frutto di studi accademici.
Naif significa, infatti, ‘ingenuo’. Così l’Arte Naif, priva di un manifesto, di caratteri stilistici omologabili, presenta tuttavia una caratteristica ricorrente tra i suoi artisti: una semplicità ed elementarità di linguaggio di tipo infantile da renderli un quadro moderno astratto.
Incuranti delle regole di prospettiva e delle proporzioni comunemente accettate nelle altre correnti artistiche, gli artisti Naif vogliono esaltare i valori della comunità e in modo particolare l’identità culturale della gente.
Con una capacità espressiva che più che seguire le regole, segue l’istinto, l’emozione, l’Arte Naif utilizza diverti supporti che vanno oltre la tela bianca o la tipica tavola di legno. L’artista Naif dipinge su tessuti colorati, utilizza carta, creta, metallo, legno grezzo.
È quindi negli anni trenta del Novecento che inizia a diffondersi l’Arte Naif con la cosiddetta Scuola di Hlebin. Primo artista considerato Naif è stato Mirko Virius con cui questo tipo di produzione artistica entra nella storia dell’arte.
In Italia invece, l’Arte Naif ha avuto tanti esponenti specialmente nella scultura del legno colorato. Ma il principale artista, pittore Naif italiano, è stato Antonio Ligabue. Le sue tele raffigurano una natura violenta e selvaggia, rappresentano il suo conflitto interiore che nasce dalla sua vita all’insegna della malattia, della perdita, della nostalgia.
Il corpus dei dipinti di Antonio Ligabue è dominato dall’analisi e dalla scoperta del conflitto. Una pittura ruvida, violenta, in cui protagonisti sono spesso animali, bestie colte nell’atto più violento, con le fauci spalancate. Bestie nelle quali incarnarsi e che, nell’Arte Naif di Ligabue, raffigurano la vittoria di un conflitto come il Leopardo o la Tigre assalita dal serpente, tanto da dvenire nel tempo adatti come quadro moderno per soggiorno.
Un animo istintivo, folle e selvaggio, Antonio Ligabue riversa la sua vita, i suoi dolori e i suoi demoni sulla tela, creando opere potenti, di immediato impatto visivo. Oltre agli animali, ripresi nell’attimo prima di lanciarsi sulla preda, Ligabue ama l’autoritratto in cui emerge la profondità del suo sguardo, immagine di un inconscio tormentato e sempre in lotta.
written by Giuseppe Carli
Curatore e critico d'arte impegnato nell’organizzazione di mostre ed eventi culturali, con partner privati ed istituzionali come l'Assessorato regionale ai Beni Culturali e dell'identità siciliana- Dipartimento regionale dei Beni Culturali e dell'identità siciliana - Soprintendenza per i beni culturali e ambientali. Scrittore attivo per la Edity Edizioni, Glifo Edizioni, Maretti Editore.