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Orario Uffici:
In quest’opera, acrilico su juta, la rappresentazione si dispone quale sostanza primaria che ha fatto della percezione la propria ragione creativa verso approcci sinestetici tra terra e spazio, accompagnati dall’avvolgente rullio del piano comportamentale. C’è da notare come il paesaggio degli oggetti, nelle plurime morfologie di Ziganoi, si relazionino lentamente con una costruenda poetica nella quale, abbandonando le linee che furono storicamente della “nuova figurazione”, e con un sollecito attingere ai moduli pertinenti della frammentazione del simbolo e soprattutto dell’astrazione gestaltica, si rivelano come percorsi indefettibili, proprio in virtù dell’impegno primario della loro dinamica interiore. Condizioni, queste, che sono sostenute dall’intensità consapevole di tracciati, e di quell’affollarsi dei corpi geometrici articolati, particolarmente, anche nella loro essenziale qualità tonale. Un procedere che insiste sulle sue necessarie visioni, le quali, sempre più vanno qualificando un personale linguaggio posto al servizio d’una ricorrente immagine poetica. I segni di tale forza, riversata nel diorama delle proprie invenzioni (e fuori dalla logica descrittiva), connotano figure capaci di affidarsi alla conflagrazione dei vari elementi del postmoderno per quel tanto che si renda sufficiente a prendere distanza dallo stereotipo.