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Orario Uffici:
La pittura di Marco Favata si distingue per una costruzione compositiva che, pur affondando le radici nella tradizione figurativa, se ne distacca attraverso un linguaggio personale, capace di rigenerare i codici della rappresentazione architettonica siciliana. La tela dedicata a Villa Palagonia, residenza simbolo del barocco palermitano, diviene un manifesto di questa ricerca: non un semplice omaggio alla monumentalità storica, ma un’interpretazione che ne dilata i confini visivi ed emotivi.
Dal punto di vista della struttura pittorica, l’opera si articola su più piani: lo sfondo architettonico, reso con tratti che combinano la precisione descrittiva con passaggi di colore più liberi e gestuali, si apre alla compenetrazione di elementi naturali. Le cromie calde degli edifici barocchi si confrontano con le pennellate morbide e vaporose dedicate alla flora e con i toni rosati e bianchi dei fenicotteri. Questa dialettica cromatica e formale crea una tensione vitale che interrompe la staticità della rappresentazione storica, trasformandola in scena dinamica.
Il nuovo inserimento di fauna e flora segna un punto di svolta nel linguaggio pittorico di Favata: i fenicotteri, animali esotici e quasi onirici, non appartengono all’iconografia tradizionale del paesaggio palermitano, ma si innestano come presenze stranianti e al tempo stesso armoniche. Essi diventano metafora di un altrove che abita il quotidiano, simboli di leggerezza, migrazione e rigenerazione. Allo stesso modo, la vegetazione, restituita con colature di colore e macchie cromatiche che si intrecciano all’architettura, dissolve i confini netti tra natura e costruzione, tra organicità e artificio. Questa fusione tra patrimonio architettonico e universo naturale non è solo decorativa, ma assume un significato concettuale: lo spazio barocco, segno della memoria e dell’identità culturale, si apre al dialogo con la biodiversità e con un immaginario globale, in cui il locale e l’universale si compenetrano. Favata, in tal modo, rinnova la funzione dell’arte pittorica come atto di mediazione tra tempo e luogo, tra tradizione e visione contemporanea.
Il risultato è un linguaggio pittorico che, pur restando ancorato al figurativo, si nutre di contaminazioni e metamorfosi: un barocco contemporaneo che si arricchisce di vita, movimento e simboli della natura. La sua pittura diventa così una nuova scenografia siciliana, capace di trasformare i luoghi in spazi poetici, abitati da presenze inattese eppure profondamente legate alla vitalità e alla memoria collettiva.
written by Gaetana Vigilia
Docente di discipline pittoriche ed educazione visuale, si interessa al design e all'arte contemporanea. Progetta e crea monili da indossare, in ceramica e pietre semipreziose. La sua formazione si articola tra la Toscana e la Sicilia, dove, per ultima, decide di terminare gli studi di Architettura e Restauro. Specializzata in didattica e progettazione Museale, partecipa attivamente come curatrice a diversi eventi.